Dice il Signore Io sono la luce del mondo chi crede in me avrà la vita eterna!
I nostri peccati sono stati la causa della Passione: della tortura che deformava la fisionomia amabilissima di Gesù, perfectus Deus, perfectus Homo. E sono ancora le nostre miserie a impedirci ora di contemplare il Signore, presentantoci opaca e contraffatta la Sua figura.
Quando la vista ci si intorbidisce, quanto gli occhi si annebbiano, dobbiamo rivolgerci alla Luce.
E Cristo ha detto: ” Ego sum lux mundi!” (Gv.8,12) ” Io sono la luce del mondo”. E aggiunge: “Chi segue Me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita ”.
La Risurrezione è il fondamento della nostra fede, come scrive S. Paolo. Tuttavia non dobbiamo dirigerci troppo in fretta verso questa meta; non dimentichiamo una verità elementare, ma che tutto spesso ci sfugge: noi non potremo partecipare alla Risurrezione del Signore se non ci uniamo alla Sua Passione e alla Sua Morte.
Per essere con Cristo nella Sua gloria, bisogna che prima aderiamo al Suo olocausto per sentirci una cosa sola con Lui, morto sul Calvario(. . . . ).
Meditiamo su questo, Signore, coperto di ferite per amor nostro.
Usando una espressione che si avvicina alla realtà, anche se non arriva a dire tutto, potremmo ripetere con un autore antico:
“Il corpo di Gesù è un grande quadro di dolori”. La scena che ci presenta questo Cristo ridotto ad uno straccio, un corpo martoriato e inerte deposto dalla Crocee affidato a Sua Madre, è come il ritratto di una disfatta.
Dove sono le folle che Lo seguivano? Dov’è il Regno di cui annunciava l’avvento?
Ma non è una disfatta; è una vittoria: ora Egli è più che mai vicino al momento della Risurrezione, della manifestazione della gloria che ha conquistato con la Sua obbedienza. ( E’ Gesù che passa in mezzo a noi e ti dà la Sua luce)