riflessioni sul Vangelo di Luca

(Lc 10,1-9)

Gesù Cristo può tutto, eppure ha bisogno dell’uomo perché la sua salvezza raggiunga gli uomini che ancora non la conoscono. Come mandò Giovanni Battista al popolo d’Israele per preparare la sua venuta così manda te e me in mezzo a questa generazione affinché, attraverso la parola, ma soprattutto con una vita conforme alla sua divina volontà, noi mettiamo nel cuore delle persone che incontriamo ogni giorno il desiderio di conoscerlo.

Come dobbiamo presentarci in mezzo a questa generazione perché Gesù Cristo trovi la strada spianata per entrare nel cuore di essa? Anzitutto dobbiamo impregnarci di umiltà vera. L’umiltà ci fa vivere in mezzo agli altri con la potenza del Signore. Quando le persone ci diranno che siamo pieni di Sapienza e di Bontà, diremo subito: “L’amore che sono capace di donarti non è mio, ma viene dal Signore.

L’umiltà poi non ci porta a disprezzare chi vive nel l’immoralità e nell’ignoranza di Dio. Non ci fa sentire migliori degli altri. Anzi li facciamo sentire amati e benedetti da Dio attraverso l’amore che doniamo loro. Il secondo atteggiamento, interiore ed esteriore, che dobbiamo avere è quello di portare pace in mezzo agli uomini.

Non usciamo di casa al mattino per essere strumento di divisione e discordia in mezzo agli uomini, ma solo di amore, di gioia, di perdono, di riconciliazione e unità.

Noi che abbiamo incontrato il Signore abbiamo una grande responsabilità: quella di portare Dio agli uomini e gli uomini a Dio. Che a te e me si possa dire: “Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunziano la pace, messaggero di bene che annuncia la salvezza del nostro Dio.” (Is 52,7) Amen. Alleluia